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Baker Gurvitz Army
Baker Gurvitz Army Live 1975
Revisited Rec.
Terminata l'intensa, ma istantanea esperienza musicale dei Three Man Army, Adrian e Paul Gurvitz ripropongono ai loro sostenitori, un nuovo prospetto, questa volta con il supporto del batterista Ginger Baker, dei Cream, del vocalist Mr. Snips e del tastierista Peter Lemer.
Il progetto, non ancora noto, era quello di sfidare la musica dei 70's con l'arguzia di accontentare i fans che rimanevano attaccati al gruppo passato per amore del rock. La sfrontata label, Revisted Records, con gli stessi intenti, ripropone al mercato discografico di oggi un live di inestimabile valore, originario dell'anno 1975. I virtuosismi non sono mai in eccesso e le emozioni prevalgono sulla ragione, quando i cinque musici contestano il modo usuale di fare musica. I Baker Gurvitz Army optano per il rock di massa, il blues di nicchia e la semplicità sonica, che rende i sette brani del live un oggetto raro per le nuove e le passate generazioni. Dopo il live, il tastierista Lemer, che nel quarto e nel quinto brano, rispettivamente For Phil e Remember, concede il meglio di un protagonismo unico e irrinunciabile, lascerà la band. Ma l'attore principale vuole essere interpretato anche da un bassista tenace come Paul Gurvitz, mentre la chitarra del fratello Adrian non si accontenta di ruoli accessori, che non gli concedano di tirare le corde fino al cielo. Eppure, Ginger Baker non sta a guardare, anzi, consapevole del suo talento inavvicinabile, lotta per il dominio nella penultima melodia, dove l'assolo di batteria richiede un silenzio quasi religioso. Commuoventi come il sapore di mare sulle ciglia di una madre, questi sette titoli, di cui due appartenenti all'album omonimo dei Baker Gurvitz Army (1974), e tre di Elysian Encounter (1975), secondo album dei BGA, riportano alla memoria protagonismi e interpretazioni principali davvero immersivi. Cinque re di un reame troppo piccolo per contenere l'egemonia e la preminenza di ogni singolo attore. Per non dimenticare, remember...
Pubblicato su Musikbox, rivista di cultura musicale e guida ragionata al collezionismo
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