Articoli pubblicati di Elisa Mauro

Vernon Reid & The Masque
Other True Self

Favored Nation LLC, 2006

C'e un solo vizio che esula dal pentimento e dalla dannazione: sapersi immergere nelle cose, nelle persone e nella buona musica, come quella che abbiamo imparato a selezionare e a decorare di reminescenze sgualcite. Note perverse, note luciferine, ma cosė avvenenti da ammettere mille patti con il diavolo per un unico rapidissimo ascolto immerso. Vernon Reid ci riesce, ci mostra il contratto mefistofelico, ce lo suona, ci ricorda i rischi in cui potremmo incorrere, ma ci elargisce sovrumani convenevoli e questo ci piace come la panna sulle fragole. Dopo la caduta del gruppo storico, Living Colour, per opera e missione del chitarrista di colore cresciuto nei sobborghi di Brooklyn, nel 1995 si plasma, senza remissioni e indulgenze, una nuova band, che questa volta si rivolge ad un pubblico di nicchia, ben nascosto, ma tanto pių sano. È permessa ogni perdizione, soprattutto le miscele incompatibili di suoni e note provenienti da educazioni differenti. Nascono i Masque e Reid, solipsa e narcisista, č pronto a mostrare i lati pių belli di un quadrilatero musicale, che consta di tastiere logorroiche e vincenti (Leon Gruenbaum), di percussioni infuocate e valorose (Don McKenzie), di un basso eccezionale e scellerato (Hank Schroy) e di una chitarra, vestita di abiti acustici ed elettrici in base ai sound redenti. Proprio come farebbe Belzebų, nel suo ruolo peggiore, Vernon Reid e i Masque ci tentano con l'heavy-metal, con l'hard-rock, ma in Other True Self, cari peccatori, niente urla sbraitanti, solo una chitarra peccaminosa, che corre il rischio, perseverando per tre volte, di riproporre cover che gradiamo particolarmente, come National Anthem (Radiohead), Wildlife (Tony Williams) e Enjoy the silence dei Depeche Mode. Sviati battiti di una madre musica che nasconde chissā quali arcani misteri.

Pubblicato su Musikbox, rivista di cultura musicale e guida ragionata al collezionismo

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