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Will Young
Keep on
Sony BMG - 2006
Un giovane tutto inglese nei modi e nella sostanza, creatura di un reality e vittima di complici compravendite conosciute, autografa il suo secondo album, Keep On. Will Young ha una dote, che è facilmente riconoscibile, anche dai più impreparati, ama la sua musica puerile e quella voce che si adatterebbe a qualsiasi boybands, nel corso nasale dei suoi respiri e nei vibrati sorprendentemente sospesi. Il funk di Your game, brano, che appartiene alla prima raccolta dell'interprete inglese, è riadattato ad uno stile più maturo, e la dolcezza di Leave Right Now, anch'esso ripreso dalla primordiale composizione, rimane fermo nella sua instabilità di voler dare di più. La pretesa, la rinuncia, la lotta e la sconfitta di sentirsi diversi tra eguali non sorprende più neanche se a parlare sono brani melodici e ballate del livello (non troppo alto) di All Time Love. Tamburi e percussioni tribali sono il preludio della tecnologica Switch it on, seviziata da chitarre rock e rinnovata in un blues che diffonde la sua essenza pacificamente arrabbiata. A questa recensione manca qualcosa, mancano le descrizioni di altri brani, nove per la precisione, che riescono a parlare senza parole, o a ripetere con allitterazioni ed anafore che perderebbero la bellezza del riuso, se venissero dotate di facili eufemismi e catastrofici giudizi.
Pubblicato su Musikbox, rivista di cultura musicale e guida ragionata al collezionismo
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