Articoli pubblicati di Elisa Mauro

Alviero Martini
Per riprendere il filo

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Mercoledì 10 Luglio lo stilista Alviero Martini ha presentato la nuova collezione, nel nome di un progetto unimanitario e solidaristico, teso a promuovere la lotta contro ogni abuso sulle donne. Una gamma di modelli creati da quattordici ragazze, dirette da una imponente metonimia della moda made in Italy.

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Si tratta di una vera sfilata con tanto di mondanità esibite, jet-set rigorosamente e previamente esaminati e di una scenografia funzionale. "Per riprendere il filo", nome reso all'evento, non è solo questo. È anche denuncia e possibilità. Uno dei più grandi stilisti italiani in tutto il mondo, Alviero Martini, cunese d'origine, cosmopolita di fatto, collabora ad un progetto - ideato da Stefano Dominella e finanziato dall'Ufficio delle Consigliere di parità della provincia di Roma . La manifestazione è tesa a ricucire con un unico filo di solidarietà le vite strappate di giovani donne sfruttate, violentate e, finalmente, redente. Questa collezione 2007 rappresenta la realizzazione di un duplice progetto: implementare le donne, a seguito di un semestrale processo formativo, nell'attività di modelliste e rendere attuale e concreto un problema cha può essere esibito anche su una passerella; il maltrattamento nei confronti di quella metà di globo, che non ha mai goduto neppure di un terzo dei diritti universali, adottati dagli uomini. In una sequenzialità intensificatrice si sono susseguiti abiti, modelli e costumi dai tessuti perforanti. Risvolti variopinti, ali di stoffe ibride, in un revival di tagli asimettrici e pieghe di raso e seta. Mise impeccabile in una ricchezza di costumi da bagno, rigorosamente interi, sfrontatamente subordinati alla sola bellezza del corpo femminile. Immancabilmente per Alviero Martini sfilano il buon gusto, l'eleganza e la femminilità. Sembra rimanere centrale un tema, per l'intera durata dell'evento, la parcellizzazione del corpo, evidenziata nelle combinazioni di tagli e colori, come nelle migliori strutture organiche. E proprio questo risulta il punto focale della vetrina allestita al Maxxi di Roma. La donna smembrata e ricucita in tutta la sua organicità e funzionalità, solo attraverso il filo di humanitas contagiante. Irriverente e audace quanto basta, il progetto propone l'esibizione e la messa in scena di quel filo comune, che lega la donna a se stessa, in ogni parte del mondo. Prostituzione e violenza, due facce di una stessa medaglia. Denunce e rivelazioni, come condizioni necessarie per il raggiungimento della civiltà. Moda e violenza, sfruttamento e bellezza, in un climax redentore, come tesi e antitesi di un'unica anima, nata donna.

Pubblicato su Visum, quindicinale d'informazione culturale e d'arte

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